Ricetta vista in questi giorni nel programma natalizio di Giada de Laurentiis trasmesso su Food Network. Sembrava solo una preparazione semplice atta a consumare i finocchi che avevo in frigo, invece si é rivelata gustosissima!
Lavare 2 finocchi e tagliarli a rondelle
Disporli in una pirofila in 2 file posandoli gli uni sugli altri
Profumare con buccia di limone grattugiato, aglio tritato, sale, pepe, spolverata di parmigiano e giro d'olio
I fornare a 190° per 45', ma regolatevi con il vostro forno
Gli ho trovati molto gustosi, mangiati dopo una carbonara, pensando che sarebbero stati molto bene con della carne arrostita 😉 Buon pomeriggio a tutti!
Quando eravamo ragazzini, abitavamo in campagna e avevamo abbastanza arance, mia madre, ogni tanto, affettava le arance e le condiva con olio, sale e pepe. Devo dire che mi piaceva abbastanza, ma giá allora capivo che c'era qualcosa che non quadrava 😀. Ho capito di cosa si trattava quando ho visto la versione pubblicata da Maria Letizia, più ricca di elementi e squisita. Fatela! Sulla tavola di Natale ci stará benissimo!
Prendete 2 arance e pulitele il più possibile della parte bianca. Tagliate a rondelle molto sottili e poi in 2
Mondate mezzo finocchio e tenete da parte le foglioline verdi. Anche lui a fettine sottili
Affettate sottilmente anche una parte di foglia di sedano, quelle interne, bianche e tenere
Condite arance, finocchi e sedano con olio, sale, pepe, un po'di capperi, olive verdi e nere (io solo verdi), filetti di acciughe, peperoncino, pepe rosa (non lo avevo) e le foglioline di finocchio, fanno colore 😀 Ci ho messo anche pochissimo aceto di vino nero, profumatissimo!
In questi giorni, fatta giá 2 o 3 volte. Nella foto sopra sulla tavola del pranzo di S. Nicola con pettole, salmone, pecorino, mozzarelle e qualche salsa di accompagnamento 😉 Mancano le rape lesse...
La prima volta che ho sentito parlare di Torta Negra é stato su Coquinaria e forse, ancora prima, sul forum di Cucinait, ora chiuso. É questo un dolce tipico dei Paesi dell'America Latina, credo in particolare della Giamaica, per via del Rum 😉😉. Ho sempre desiderato provarlo, ma non l'avevo ancora fatto. Poi, almeno 2 anni fa, ho letto il bellissimo libro di Laurie Colvin, Home Cooking, e mi ha talmente entusiasmato la descrizione che fa di questo dolce che ho deciso che dovevo assolutamente farlo!
Ci ho messo 2 anni, ma finalmente mi sono decisa!
L'intoppo primario di questo dolce é che bisogna mettere la frutta secca nei liquori 6 MESI prima di preparare la torta 😨😨 Non spaventatevi, in realtá si può farlo qualche settimana prima. In rete troverete altre ricette, anche più semplici, ma io ho deciso di fare la torta del libro perché l'autrice ne parla con un tale entusiasmo che non si può non ascoltarla 😀😀
Torta Negra (per 2 torte da 22 cm, alte)
Tagliare a pezzi molto piccoli: mezzo kg di uvette, mezzo kg di prugne secche, mezzo kg di ribes secchi, 3 etti di bucce miste (qui non ho caputo a cosa si riferisse, forse una traduzione errata, e ho messo albicocche e altra frutta secca). Ricoprire con 1 bottiglia di vino dolce e 1 di rum scuro. Chiudere e far riposare
Nota: io non ho tagliato in pezzi così piccoli
Dopo almeno 2 settimane, ma anche di più, preparare la torta
Montate 500 g di burro con 500 g di zucchero di canna scuro
Aggiungete la frutta con i suoi liquidi
Una bella spolverata di vaniglia, noce moscata e cannella
Mescolate 12 uova
Aggiungete 500 g di farina, 3 cuchiai di lievito, 500 g di caramello (farro sempre con lo zucchero di canna scuro), 1 cucchiaio di melassa
Versare nei 2 stampi imburrati e infarinati e cuocere per più di un'ora
La torta va glassata con una normale glassa di albume e zucchero a velo. Io però già so che userò acqua
La torta che potete vedere in questo video mi piace molto perché si fa in un giorno e si aggiunge il rum alla fine. Inoltre ci sono noci e mandorle e mi viene da pensare che le bucce miste di cui sopra, siano quelle. Concludo col dirvi che una pecca di questo dolce é che é piuttosto costoso. Io non ci ho badato tanto perché molte cose giá le avevo in casa, ma decisamente il prezzo da pagare é alto 😂😂
Ehhhh..... si! Questo é il mio 500esimo post!
Chi l'avrebbe mai detto che ci sarei arrivata? A dire il vero 500 post non sono neanche poi tanti, ma per me che scrivo raramente é un bel traguardo. Festeggio con una cronologia del blog 😉
Marzo 2010: nascita del blog Terra degli Ulivi
Novembre 2011: chiusura del blog Terra degli Ulivi
Novembre 2012: Ri-Apertura del blog col mio nome. Poi l'ho ri-trasformato in Terra degliUlivi
Quindi 5 anni dal 2012, ma 7 anni dal 2010.
Per festeggiare vi offro un bicchiere di Vin d'Orange, bevanda meravigliosa che trovate giá QUI con qualche modifica, ma che oggi vi ripropongo nella versione originale di Federica
VIN D'ORANGE
per 1 litro di vino rosato (io ho usato un "Cipresseto" Antinori)
4 arance (non trattate)
1 limone (non trattato)
1 baccello di vaniglia
200 gr di zucchero
25 cl di grappa (ho usato un distillato di uva)
Si tagliano le arance e il limone in quattro,si mettono in un boccale col tappo insieme alla vaniglia,aperta per lungo,alla grappa,allo zucchero e si ripone al fresco.
Pochi giorni prima dell'utilizzo,si filtra,si tiene in frigo e si serve miscelandolo a Champagne o Prosecco.
Vi avviso che andrebbe preparato almeno 2 mesi prima dell'utilizzo, quindi per Natale é un po' tardi, ma per Capodanno e Befana ce la fate, anche se meno di 1 mese 😉
Questo dolce é giá presente sul blog e lo trovate QUI. Lo faccio ormai da molti anni a Natale e credo sia uno dei miei dolci preferiti insieme alla LinzerTorte e allo Strudel, per non dimenticare il/la kasekuken. Scrivo dunque questo post perché quest'anno l'ho preparato con il lievito madre e ho scattato qualche foto. Dico subito che il l.m. non migliora il prodotto, col lievito chimico il dolce é comunque ottimo! 😉 Però io dovevo consumarne un po' e così questa volta ho usato quello.
Dunque, come vi dicevo la ricetta é questa. L'impasto che vedete qui sopra é stato fatto impastando tutti gli ingredienti tranne uvetta e cedro e, ovviamente, usando 100 grammi abbondanti di Lievito Madre al posto del lievito chimico.
Dopo moooolte ore di lievitazione ho ottenuto questa bella palla gonfia 😀 Diciamo che ho impastato verso le 17.00 e questo é il risultato al mattino.
Qui l'impasto é stago scaravottato
.... e qui ho aggiunto uvetta e cedrini. Ora dovrete impastare con delicatezza per far rimanere la frutta all'interno
Ho diviso l'impasto in 2 parti. Con queste dosi vengono 2 stollen grandi, facendone 1 solo sarebbe enorme, ma più buono 😀😀
Mettete i 2 stollen in teglia con carta forno e, con il matterello, formate 2 solchi, uno per ogni dolce. Non so perché si fa, ma é tradizione!
Eccoli belli pronti per la seconda lievitazione!
E qui sono coperti con stampi da plum cake per stare al calduccio 😀
Lievitazione perfetta! Erano belli gonfi e profumati!
E qui sono cotti e pronti per essere spennellati con burro e spolverati di zucchero a velo 💞💞
Ora bisogna chiuderli per bene nella stagnola e tenerli al freddo. Si mangiano a Natale!!
Preparazione napoletana e di tutto il sud Italia che con i gateaux francesi non ha niente a che fare 😉 Come si scriva esattamente alla napoletana non lo saprò mai, ma di certo mi piace mangiarlo 😇 É una di quelle ricette che si fanno in casa abitualmente, di cui non si sente il bisogno di parlarne su un blog ma a me è venuta voglia di farlo anche per interrompere la sfilza di dolci che vedete su queste pagine e perché fra qualche giorno comincerò a pubblicare idee per il Natale
Gatò
Schiacciate 4 o 5 patate lesse di media grandezza
Aggiungete una bella manciata di parmigiano, 1 uovo, mozzarella o fontina o qualsiasi formaggio morbido, salame piccante a pezzetti, sale, pepe
Date una bella mescolata con le mani emettete in una teglia unta d'olio
Cospargete con abbondante pan grattato e un giro di olio o fiocchi di burro
In forno a 200° per mezz'ora
Mangiare dopo almeno un'altra mezz'ora se non volete ustionarvi la lingua
Al posto del salame potete usare pancetta, ma se lo fate é meglio che la passiate in padella prima di metterla nell'impasto
Fatene di più perché il giorno dopo é forse più buono 😉😉
É un po' di tempo che non preparo ciambelle e, a dire il vero, non mi mancano 😀. Ma questo in tempi normali 😉. Poi un giorno, girovagando si Instagram, mi sono imbattuta in questa ricetta e ho voluto assolutamente provarla. Il dolce mi è piaciuto molto, soffice e... fresco.
Ciambella di Dolci e Pasticci
6 uova + 2 tuorli 2 bicchieri di zucchero (bicchiere usa e getta) 1 bicchiere di olio di semi 4 bicchieri di farina (500 g circa) 1 bicchiere di latte una bustina di lievito un pizzico di sale scorza grattugiata di un limone una bustina di vanillina
In un contenitore montiamo con uno sbattitore elettrico le uova con lo zucchero fino a quando il nostro composto non risulterà spumoso.
A questo punto aggiungiamo seguendo questo ordine l’olio, la farina, il latte, il lievito, un pizzico di sale e la scorza di un limone.
Oliamo e infariniamo uno stampo per ciambella da 28 cm e versiamoci il composto
Cuocere a 180° per 45' circa
In questo caso ho fatto la versione variegata aggiungendo a una parte del composto un cucchiaio di cacao. La parte bianca è stata aromatizzata con buccia di mandarino.
Devo dire che dopo questa ciambella ho deciso che devo assolutamente cambiare forno perché, per quanto sia venuta buona, non è esplosa in altezza come nell'originale 😢. Ehh... si, il forno è importante e il mio dá i numeri da un po' di tempo.
Buona serata a tutti, qui piove, e buona domenica!
Notavo che le ultime ricette del blog sono tutte dolci. La cosa è divertente, perché sto cucinando poco e invece, sfogliando queste pagine, sembra che io sia sempre in cucina 😀 Però é vero, proprio quando cucino poco, arriva il momento che il desiderio di un buon dolce mi attanaglia! E va bé... fatto sta che, circa 2 settimane fa, ho preparato questa castagnotta, ricetta meravigliosa proveniente dal vecchio forum de La cucina Italiana
Castagnotta al Rum e Cioccolato
dosi per una teglia da 26 cm.
Se non sbaglio, ricetta di Ramona Pasini
250 gr di farina di castagne 200 gr. di burro 200 gr di zucchero 5 uova 1 bicchierino di rum 100 gr. di cioccolato fondente a pezzi 100 gr. di uvetta passa bagnata nel rum( non l'ho messa perché al figlio non piace 😯😯) 1 dose di lievito per torte dolci 1 stecca di vaniglia (solo i semi) o l’estratto un cucchiaino
Montare il burro morbido con lo zucchero, unire il rum, se non piace la stessa quantità di latte (è fondamentale per poter avere una pasta lavorabile in seguito con le chiare a neve). Unire i tuorli d’uovo, poi la farina setacciata con il lievito, montare le chiare a neve ferma e unirle delicatamente al composto in tre tempi, almeno si riesce a girare il composto, per ultimi: cioccolato a pezzetti o gocce di cioccolato e uvetta. Forno già caldo a 180°C per 40 minuti
É un dolce molto buono, fondente e scioglievole. Migliora col tempo, dopo 2 giorni é squisito. Nelle foto vedete una versione rustica, la prossima volta metterò in teglia quadrata e più grande per farne dei cubotti 😉 Non lo ricordavo così buono!
Qualche settimana fa stavo mettendo in ordine tra i fogli svolazzanti delle mie ricette di cucine e ho trovato questo panfrutto che si é rivelato essere squisito. Lo propongo con un po' di ritardo, consigliandovi di tenerlo presente per le festivitá natalizie, perché ci starebbe molto bene 😉
Pan frutto al cioccolato e noci
100g prugne secche denocciolate
70 g uvetta sultanina
0,5 dl di Rum
Mettere a bagno la frutta secca nel rum
4 cucchiai di miele
3 cucchiai cioccolato a scaglie
3 cucchiai cacao
2 dl panna
30 g burro, da aggiungere alla fine
Fate sciogliere dolcemente sul fuoco e tenete da parte
180 g farina
160 g amido di mais
1/2 cucchiaio bicarbonato
1 cucchiaino lievito per dolci
40 g zucchero di canna
Setacciate tutto in una ciotola
Fate la fontana e aggiungeteci il composto al cioccolato, 2 uova, la frutta secca col Rum e 70 g di noci a pezzetti
Mettete in uno stampo da plum cake imburrato e infarinato e cuocete a 180° per un'ora. Col mio forno a 150° per 45', quindi regolatevi col vostro elettrodomestico
Davvero molto buono! Avevate dubbi con questi ingredienti? Adattissimo ad un pomeriggio con caffé e ciocvolate calde 😀
C'é poco da fare, la torta paradiso é uno dei dolci più buoni in assoluto! Ovviamente parlo per me, ma credo di dar voce al pensiero di molti 😀 Non la preparavo davvero da tanto tempo e questa volta mi ha invogliata la preparazione che ne ha fatto Salvatore da Riso a La prova del cuoco. Mi é piaciuto molto il procedimento che ha usato e, con i soliti i gredienti, ho ottenuto un dolce davvero spettacolare. Lo zucchero a velo al posto di quello normale e l'aggiunta di una montata di uova al composto giá realizzato fanno, per me, la differenza 😉
Torta Paradiso di Salvatore De Riso
2 uova
40 g zucchero
Montare benissimo e tenere da parte
170 g burro
170 g zucchero a velo
Montare burro e zucchero molto bene e aggiungere
4 tuorli. Poi
100 g fafina 00
70 g fecola
Buccia di arancia e/o limone/vaniglia (usate pure la vanillina che la bacca di aniglia quest'anno costa più dell'oro 😉)
3 g lievito (fate mezzo cucchiaino e vi togliete il pensiero!
Completare il composto con la montata di uova che avevamo da parte
Mettere in stampo da 24 cm e in forno a 170° per 40' circa. Ovviamente regolatevi col vostro forno, il mio è ventilato e cuocio a 150°
Ho trovato questo dolce davvero squisito, ve lo consiglio caldamente!
A dire il vero, il titolo di questo post sarebbe dovuto essere Scaldatelli e Intorchiate, perché così si chiamano questi prodotti! Ma per rendere più chiaro il messaggio anche ai non pugliesi, ho semplificato 😉
Vi dico subito che per preparare questi prodotti ci vuole la stessa ricetta. Per i biscotti bisogna completare con zucchero e mandorle, ma meglio cominciare a spiegare
Scaldatelli, taralli pugliesi
600 g farina (io qui ho usato farina 1, ma potete usare la 0, la semola.. insomma, fate pratica 😉)
150 ml olio di oliva (anche 180)
200 ml vino bianco secco
Sale, pizzico di bicarbonato
Intridete la farina ben bene con l'olio e fate la fontana
Aggiungete sale, bicarbonato e vino bianco e fate un bell'impasto
Vedrete che la pasta non legherá benissimo, tenderá a stracciarsi, farete un po'fatica a formare i taralli, ma non fa niente, verranno più buoni😉 Se proprio l'impasgo non si lavora, aggiungete vino
Formate i taralli
Preparate una pentola con acqua e sale e portate a bollore
Cuoceteci i taralli e quando salgono a galla toglieteli e metteteli in una teglia con carta forno
Fate riposare possibilmente tutta la notte e infornateli ai soliti 180° per circa mezz'ora, ma molto dipenderá dal forno e da quanto gli avrete fatti grandi
Intorchiate, biscotti con mandorle
Fate lo stesso impasto dei taralli aggiungendoperò 2 cucchiai di zucchero
Fate con la pasta dei filoncini e intrecciate i biscotti come vedete sopra.
Completateli con le mandorle e passateli nello zucchero
In forno a 180°
Sbirciando in rete ho trovato per questi biscotri ricette che a me sembrano assurde, con margarina e tantissimo zucchero. Per me non va bene. Ho sempre saputo che si fanno con la pasta dei taralli e la decorazione finale. Inoltre, così sono anche più buoni.
Con la farina 1 li ho trovati particolarmente gustosi, ma io sono di parte perchè la uso ovunque visto che mi piace il gusto rustico del semi integrale 😀
N.B: Il bicarbonato permette di avere un prodotto più friabile, ma non è obbligatorio. Alcuni, per ottenere questo effetto, usano poco lievito di birra
Appena ho visto questo bellissimo dolce ho deciso di farlo! Aveva tutto ciò che può piacermi: ricotta, canditi, pasta frolla.. L'ho visto qui, il blog degli accademici è sempre una garanzia 😉 e vi consiglio di andarci a dare un'occhiata perché c'é una bella storia da leggere, un vecchio quaderno di ricette da spulciare, una tavola imbandita da osservare!
Riporto la ricetta com'é scritta su AAA, poi vi dirò gli errori da non fare
Pastiera senza grano di Aida
Pasta frolla: impastare150g di di burro con due cucchiaiate e mezzo di zucchero a velo, poi aggiungete 75g di farina00e 75g di maizena. Aggiungete la raschiatura di un limone. Fate una palla di pasta e lasciatela riposare al fresco.
Crema pasticcera: con due cucchiaiate di zucchero in polvere, due rossi d'uovo, un cucchiaio colmo di farina,un bicchiere di latte.
Composto di ricotta. Montare 300g di ricotta, tre rossi d'uovo, tre cucchiai di zucchero in polvere.
Unire ricotta e crema pasticcera fredda, tre cucchiaiate tra cedro e scorza d'arancia canditi e tritati, e tre chiare montate a neve.
Rivestire una teglia di 22cm con un guscio di pasta frolla.
Versarvi il composto di ricotta e crema e decorare con strisce di pasta frolla. In forno a 180° per 45' circa
Il dolce é squisito e sicuramente da rifare, ma io ho fatto un errore inenarrabile che vi invito a non ripetere: ho rivestito lo stampo con carta forno! Credo che la carta bagnata abbia impedito al dolce di asciugarsi per bene così, quando l'ho tirato fuori dalla teglia, ha decisamente ceduto 😯😯
Con una frolla così burrosa e senza uno stampo apribile di 22 cm, non ho voluto rischiare di dover capovolgere la crostata, ma la soluzione è stata peggiore del problema 😊 Sono quindi costretta a rifarla per poter degnamente apprezzare 😀
Se per caso non lo avevate capito, per tutta l'estate non ho fatto altro che leggere Jane Austen (però sono in ritardo con le pubblicazioni 😌) !! Emma è il suo quarto libro e, dopo la serietà di Mansfield Park, l'autrice torna ad una scrittura più briosa.
Emma è ricca, intelligente e vive col padre senza alcuna intenzione di sposarsi poichè non vi è a Highbury non vi è nessun uomo degno dei suoi meriti e della sua posizione sociale ed economica. E' circondata da amici fedele e, dopo aver favorito il matrimonio della sua governante col signor Weston, si convince che quella di combinare matrimoni è la sua vocazione inespressa.
Ecco allora che, quando conosce la signorina Harriet, la dissuade prima dallo sposare un giovane che non ritiene alla sua altezza, poi la convince dell'amore i un altro, poi.... Insomma, gli errori in cui si imbatte Emma Woodhouse in questo arguto romanzo sono molteplici e la sua mente crea mondi inesistenti.
Questo libro è geniale! Jane Austen, ancor più che nei precedenti, individua gli errori in cui prolifica la mente umana una volta che si è convinta di qualcosa. Emma crede di interpretare i segni nel modo più appropriato, crede di aver interpretato uno sguardo o un fatto nel modo giusto ma si ritroverà, in varie parti del romanzo, ad aver torto.
Il pensare e il congetturare di Emma sono stati definiti un assolo e davvero trovo che sia un termine molto appropriato. Ma i suoi mondi immaginari vengono pian piano distrutti dalla realtà dei fatti e lei si troverà a dover fare i conti con la stoltezza della sua mente, col problema di giudicare troppo facilmente.
Questo romanzo evidenzia quanto l'autrice abbia capito la finitezza della mente umana che permette a ognuno di noi di creare mondi paralleli (?) e di convincersi della loro esistenza. Su questo argomento ci sarebbe molto da dire, ma sarà bene aspettare il Dr. Freud e successivi.
Un'altra novità di questo romanzo è il ruolo del signor Knightley. La signorina Woodhouse si scoprirà innamorata di lui solo alla fine del romanzo, ma nel frattempo il gentiluomo sarà una specie di alter-ego, colui che le farà notare i sui errori, rimproverandola spesso per le sue azioni e i suoi pensieri sbagliati. Per la prima volta, nei romanzi della Austen, la verità e il buon senso sono custoditi da un uomo e ad Emma non resterà che prenderne atto 😃
A questo proposito mi viene in mente un pensiero. I romanzi di Jane Austen hanno tutti, come conclusione, la felicità trovata nel matrimonio, nell'amore. Qui è palese quanto l'amore sia inteso come completezza, far parte della vita di una persona che ci arricchisce. Mr. Knightley rimprovera, corregge, è l'unico adatto ad Emma per patrimonio e cultura. L'innamoramento completa le persone e tutti ne siamo consapevoli, ma non lo riconosciamo o lo evitiamo. Ed ecco che arriva Jane Austen, da 200 anni addietro, a ricordarcelo coi sui romanzi e noi non possiamo far altro che ringraziarla
Devo assolutamente pubblicare questa ricetta prima che dimentichi come l'ho fatta! Non ho inventato niente, un procedimento che troviamo in molti dolci della tradizione contadina e che spesso vedo anche su qualche filmato in internet 😉 Però io non ho usato zuccheroma una prelibatezza! Seguitemi..
Fate saltare in padella 2 o 3 mele a pezzetti (dipende dalla grandezza) con qualche pezzetto di burro e la scorza grattugiata di un limone
Fate dorare il tutto e aggiungete3 cucchiaiate di miele di mele (se non lo avete andate di zucchero, ma è lui che ha fatto la differenza 😉)
Preparate una pastella con 2 uova, 4 cucchiai di farina, un altro cucchiaio di miele e, se necessario un po'di latte. Completare con una puntina di lievito per dolci
Versare la pastella sulle mele caramellate, mescolare bene e incoperchiare. Abbassare la fiamma al minimo
Dopo pochi minuti il dolce sará rassodato. Girarlo per dorarlo dall'altra parte et voilá
Mai avrei pensate di preparare gli gnocchi con le vongole, eppure l'ho fatto! Complice uno dei soliti programmi con cibo americano in cui si vedono cose impensabili 😀 Però questo piatto non è strano e molto buono 😉
Lo sapete vero che nel sud degli USA, simprepara la zuppa di vongole? È un piatto che noi non potremmo fare mai perchè le vongole che usano usano sono molto più grandi delle nostre (o semplicemente le pescano quando sono "adulte").. comunque credo sia proprio una qualitá diversa dalle nostre 😐😐😐
Fatto sta che in TV ho visto preparare una bella zuppa di vongole, con tutte le sue verdurine e un bel condimento e alla fine lo chef l'ha completata con questi gnocchi. Io, non potendo fare la zuppa, ho semplicemente aperto le vongole in padella e ci ho saltato gli gnocchi 😉 Ma ora vi spiego meglio!
Vongole e Gnocchi per 2 persone
Lessate 1 patata grande o 2 piccole
Schiacciate la patata, unite alla purea un ovetto, un pizzico di curcuma e un po' di erba cipollina tagliuzzata.
Impastate delicatamente questi ingredienti e completata con poca farina, il tutto deve rimanere morbido
Con le mani infarinate compattate la pasta (come per gli scones) e tagliatela facendo degli gnocchi come quelli che vedete sopra
In una padella capiente soffriggete aglio, olio e peperoncino, tuffateci le vongole e, quando si saranno aperte unitevi un po' di panna per ottenere una crema e gli gnocchi lessati al momento
Fatto circa un mese fa con la farina di castagne dell'anno scorso 😉. Bisogna consumarla per comprarne di più buona.
Non sono toscana quindi non sarà una versione canonica, ma buono! Usate le mandorle a pezzetti piuttosto che i pinoli perchè quelle abbondano in casa mia
Castagnaccio
300 g farina di castagne
500 ml fra acqua e latte
1 cucchiaio miele di castagno
Pizzico sale
Una manciata di uvetta non necessariamente ammollata, ma lavata
Una manciata di pinoli, io mandorle tostate
Olio, rosmarino
Mescolare la farina con latte e acqua e far riposare mezz'ora, ma anche un'ora. Ciò permetterá ai liquidi di essere meglio assorbiti
Aggiungere il resto dei componenti e versare in una teglia da forno oliata in modo che il dolce (?) sia alto circa un dito
Cospargere con altra frutta secca, filo d'olio e rosmarino.
In forno fino a che compaiono le crepe, circa 40'
A me piace molto, in particolare con i salumi e vino rosso 😉