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martedì 7 marzo 2017

L'Idiota di Fedor Dostoevskij


Qualche giorno fa leggevo su Amazon un commento a proposito di un libro dell' 800, non ricordo quale... si trattava di un capolavoro, di un classico, di uno di quei libri che vanno assolutamente letti! Il commento era molto bello e diceva più o meno che quel libro risentiva del tempo passato (come tutti i classici)
e che bisognerebbe provare a dire le stesse cose ai contemporanei con linguaggio moderno. Sono d'accordo con quest'affermazione e si addice particolarmente a quest'opera di Dostoevskij. Sin dalle prime pagine ci si rende conto di quanti secoli ci separino dall'autore e di come la vita e le persone siano profondamente cambiate.
             Il principe Myskin viaggia in treno e sta tornando in Russia dalla Svizzera. E' stato lì diversi anni per essere curato dall'idiotismo e dall'epilessia. Incontra Rogozin (che diverrà una specie di rivale in amore) e Lebedev, uomo viscido e pettegolo. Il principe non ha un soldo e si sta recando da alcuni suoi lontani parenti per avere aiuto, per cercare lavoro. Già solo questo può spiazzare il lettore moderno! Un principe senza soldi, i dialoghi surreali, un uomo semplicemente buono (e lo si capisce subito) curato per idiota....
 La storia va avanti, si arriva a Pietroburgo: le vite dei personaggi già incontrati si incroceranno a quelle di altri. Il romanzo proseguirà passando per i loro incontri, le loro liti, i loro amori. DEcisamente mi fermo qui per quanto riguarda la trama, per lasciare a voi il piacere della lettura, ma voglio soffermarmi sulle mie impressioni. A una prima lettura questo romanzo sembra il trionfo dell'assurdo! Il comportamento di tutti i personaggi è a dir poco strampalato; la manifestazione dei propri sentimenti rasenta l'esibizionismo, i pensieri sono urlati, le liti portate in piazza.questa cosa può scombussolare, in realtà sembra di essere a teatro, un teatro dove tutto è urlato per permettere alla platea di sentire. Un teatro dell' 800, però. Se leggerete questo romanzo vi consiglio di accogliere tali stranezze con un sorriso e andare avanti perché vi imbatterete in altre pagine, questa volta lucide e commoventi, in cui Dostoevskij anticipa la storia che verrà.
Anticipa Freud su molti temi e la stessa teatralità dei dialoghi sembra dar voce all'inconscio. Descrive il sogno e i suoi misteri con un'arguzia di cui ancor oggi gli studiosi della mente si meravigliano, come ci dice Laura Salmon, traduttrice e curatrice del libro (edizione BUR). Per non parlare di alcune pagine in cui lo scrittore descrive gli attacchi epilettici del principe Myskin e della percezione che ne aveva quando stavano per manifestarsi, di come il suo comportamento cambiasse... Pare che ancor'oggi i neuroscienziati facciano riferimento a tali pagine per capire il mistero di questa malattia.
          Decisamente mi fermo qui. L'opera è talmente potente da necessitare della lettura di trattati veri e propri per essere compresa, per entrare nello spirito del tempo (cosa che sto facendo ma con cui non voglio tediarvi), di certo non del parere di una lettrice appassionata che esprime poche opinioni. In questa sede volevo solo segnalarvi che L'Idiota è un libro che merita di essere letto, merita che gli diate una possibilità, soprattutto se vi piacciono le sfide!

NOTE: gli accenti per i nomi russi sono sbagliati o non ci sono perché non riesco a scovarli sulla tastiera. Alla prossima-!

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