Queste foto non sono un granché... le ho fatte in tutta fretta a casa di mia madre mentre preparava questa meraviglia!!! Quello che vedete è il Calzone con gli Sponsali, o meglio, il calzone per antonomasia.
E' una preparazione tipica della Puglia, anzi, di alcuni paesi del tarantino (con qualche variante), e si prepara il giovedì santo. Tradizione vuole che questo calzone venga mangiato la sera, di rientro dal giro per la visita ai sepolcri. Il giovedì santo, infatti, è il giorno in cui, nelle chiese, c'è la tipica lavanda dei piedi e poi, nei nostri paesi, dopo la messa, la gente va in giro per le chiese a visitare i sepolcri che commemorano la morte del figlio di dio. Al ritorno da questo giro di penitenza, a casa ci aspetta il calzone.
Cosa simboleggi non lo so... ma credo niente di particolare...
E' un'usanza molto antica che è un piacere seguire.
Il ripieno è caratterizzato dal gusto degli sponsali, un cipollotto fresco simile a un porro che noi, qui, usiamo molto. Le dosi sono indicative, si fa molto a occhio
Calzone
Kg 1.5/2 di sponsali
Vanno puliti e cotti il giorno prima a fuoco lento con olio e sale. Rilasciano molta acqua e si riducono parecchio. Noi li mettiamo in uno scolapasta a scolare fino al mattino dopo, quando prepariamo il calzone
Gli altri ingredienti per il ripieno
- Olive all'acqua denocciolate
- capperi
- uvetta sultanina
- acciughe sotto sale ( a molti non piacciono, potete ometterle)
Per la pasta
- kg 1 di farina
- 2oo ml di olio
- sale, pepe
- acqua necessaria ad impastare
- Mettete la farina sulla spianatoia con sale e pepe, fate la fontana e versateci l'olio
- Sfregate l'olio con la farina per farla intridere
- Aggiungete l'acqua fino a che avrete avuto una consistenza soda ma lavorabile. Fate riposare
- Dividete in 2 l'impasto, stendetene una parte e foderate una teglia
- Riempite in questa maniera: prima gli sponsali, quindi olive, capperi, uvetta e le acciughe.
- Chiudete con l'altra parte di paste stesa, bucherellate, cospargete di olio e infornate a 200° per 45' circa. Il calzone dev'essere ben dorato!!!
Un po' in ritardo rispetto a Pasqua ma.... Buon Appetito!!!
Ma gusta mucho... BUona giornata.
RispondiEliminaChe meraviglia..molto mediterraneo!!! :-))
RispondiEliminaCiao,bacii
al di là della tradizione che è un qualcosa in più è un calzone molto interessante
RispondiEliminaÈ di un buono! Io nelle cipolle aggiungo anche la scarola bollita e saltata. È un'altra variante credo, ma ugualmente buona.
RispondiEliminaAdoro e essa ficou uma maravilha
RispondiEliminabjs
Ma il sapore è sempre quello cipollotti ? Ciao
RispondiEliminasi anna, ma un po' più dolce
Eliminama che meraviglia!!! gia' che sono in periodo in cui preferisco i salati :)
RispondiEliminaNon l'ho mai visto ma intriga tantissimo!!
RispondiEliminaCiao, non ho ancora ammazzato il mostro, ma a breve mi chiameranno....spero!
Ciao e buona serata!
Cinzia
tanti in bocca al lupo Cinzia :)
EliminaAdoro le ricette regionali di antica tradizione per cui mi son già segnata la tua ricetta! Un abbraccio
RispondiEliminaWow Giulia, ti avviso che ho l'acquolina, questo calzone è favoloso. Mi hai fatto venire una voglia e anche tanta curiosità di saggiare gli sponsali. Un bacio
RispondiEliminaohhh mamma Giulia che meraviglia che é, ma per me é solo un'utopia produrlo dove trovare questi ingredienti tipicamente pugliesi? qui é un sogno!!!!! che mi portero' dientro fintanto che non passero' dalla Puglia per rifornirmene :) ahime!!!!
RispondiEliminaFantastico calzone. Puglia maestra!
RispondiEliminaIl lieviti non ci vuole nell impasto? Grazie mille per aver condiviso con noi. Buona Pasqua a tutti!
RispondiEliminaNo, niente lievito, anche se alcuni ce lo mettono, ma io non lo preferisco. Con queste dosi vengono 2 teglie grandi
EliminaForse la tua fede vacilla, Giulia... Ma che bel blog, asserisco io!
RispondiEliminaTroppo gentile Orsetta 😀
RispondiEliminaIn un paesa vicino Bari, Valenzano, il calzone è semidolce. Un cucchiaio di zucchero nell'impasto con vino bianco. Viene benissimo con liquidi con le bollicine. Gli sponsali cuociono solo con la loro acqua per ore e prima di spegnere il fuoco, si aggiungono olive , tanta uvetta e poche acciughe, niente capperi. Sopra , prima di infornare , ancora una spolverata di zucchero.
RispondiEliminaGrazie per queste informazioni Carla! La presenza dello zucchero mi fa pensare a piatti orientali e marocchini
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