Ultimamente sto più leggendo che
cucinando... ma molto di più!!! Sono almeno 3 anni che dico che sul
Blog devo parlare un po' di libri, ma poi ci rinuncio. Ogni tanto ho
menzionato un film, un fumetto, ma libri pochi. E' una cosa
decisamente più impegnativa da fare... sarà quello?! Ma con l'anno
nuovo mi sono riproposta di farlo, perchè ne sento il DOVERE. Troppe
cose ci scivolano addosso, troppo spesso ci lasciamo trascinare dal
quotidiano e, sempre più, viviamo nella banalità. Nel nostro piccolo
dovremmo, invece, fermare i momenti importanti, allontanarci dalle
brutture e concentrarci sull'intelligenza, sul bello. Dovremmo
non va bene, Dobbiamo farlo, semplicemente...
In un mondo alla deriva dove si stanno
perdendo tutti i saperi in nome della così detta normalità
dell'essere (esistenza), dobbiamo imporci di esaltare il bello, o
anche il brutto, o almeno discuterne, magari non da professionisti,
ma farlo, per essere migliori, per metterci in relazione con chi ha i
nostri stessi interessi! Per lo stesso motivo, da qualche anno, ho
ripreso a ricamare. Sono sempre di meno le persone che lo fanno e
anche quella è una cosa di cui si sta perdendo la conoscenza. Non va
bene. Abbiamo il dovere di preservare la conoscenza in qualunque
ambito.
Detto ciò, ho deciso di
scrivere alcune cose su L'ombra dello Scorpione, non
una recensione (chi sono io per farla?), solo le mie impressioni. E
il primo libro letto nel 2017, spero che porti bene :D
Quest'opera
è stata scritta dal Re nel 1978 ed è il suo quarto libro. Nell'
1987, Editore e Autore decisero di ripubblicare questo scritto così
così come era stato concepito originariamente, cioè con circa 400
pagine in più!! Ed è questa l'edizione che letto io, pubblicata da
Bompiani.
La
traduzione non è felicisima soprattutto sui congiuntivi, ma si può
sorvolare su questo problema visto che, su 926pagine, se anche ci
sono 5 o 6 errori piuttosto gravi, tutto sommato non si fanno
sentire. Un'altra nota: un commentatore, su Amazon, scrive che i
caratteri sono troppo piccoli... lo segnalo... A me la lettura non ha
infastidito, ma mi rendo conto che c'è chi ha problemi di vista e
volevo far presente questo particolare.
Detto
ciò, la trama è piuttosto semplice e catastrofica: un virus creato
in laboratorio distrugge la popolazione mondiale (si presume) di
certo quella americana, ma c'è chi sopravvive in quanto immune.
Questi sopravvissuti cominciano a fare dei sogni in cui compaiono 2
personaggi: Mother Abagail, in diretto contatto con Dio (si, proprio
lui!!!) dalla quale si recheranno i buoni; e Randall Flagg,
incarnazione del Male e calamita per malvagi e derelitti...
soprattutto derelitti. Nella prima parte del romanzo sono presentati
i personaggi, la loro vita, cosa facevano, cosa gli succede al
momento dell'epidemia, come reagiscono alla perdita dei loro
congiunti... Poi cominciano a muoversi, a spostarsi, a incontrarsi e
a dirigersi, seguendo i sogni, verso Mother Abagail o Randall Flagg.
Questa parte è molto bella e ben scrittale caratterizzazioni dei
personaggi rasentano la maniacalità ma, sapendo che avevo in mano un
libro di quasi 1000 pagine ero tranquilla perchè era certo che
qualche parola di troppo doveva pur esserci!. Nella seconda parte del
racconto si formano le 2 comunità ed èchiaro che i così detti
cattivi hanno intenzioni bellicose, perciò si arriverà ad uno
scontro. Non vi sto a dire come si evolve la storia, ma è una
lettura che consiglio, anche perchè in certe opere non è importante
la trama ma il percorso letterario ;)
Ora
voglio sottolineare alcuni aspetti di questo libro, negativi e
positivi, ma è sempre un fatto di gusti:
- Le lungaggini ci sono. Io non le ho vissute male, insomma!! Il libro è enorme, non potevano essere tutti colpi di scena! Ma a tratti le parti semi-inutili si fanno sentire.
- Lo scontro tra bene e male poteva essere più generico, più metaforico... in realtà il dio di cui si parla è quello della tradizione occidentale e Flagg é l'incarnazione di Satana. Anche un po' forzoso il fatto che i 2 gruppi debbano pervenire necessariamente ad uno scontro.
- Un punto decisamente a favore è la cultura di Kinh!!In un racconto popolare come questo, per quanto articolato nella narrazione di luoghi, fatti e personaggi, é facile imbattersi in citazioni colte, nozioni non comuni ai più e descrizioni di fatti scientifici e sociali piuttosto complessi. Grandi lodi davvero!!
Potrei
soffermarmi a prendere in considerazione qualche altro punto, in
realtà non ne vale la pena. Il libro è bello, si legge volentieri
ed è il caso di incamminarsi in questa avventura.
Un
classico moderno, decisamente......
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