Come tutte le opere di Savater, anche questa Storia della
filosofia è un testo divulgativo, quindi semplice e sintetico e che, per questo, rischia di
perdere molte cose interessanti avvenute nel corso della nostra storia, come
per ogni altra opera di sintesi.
Ma l’autore ha il
grande pregio di essere un grande narratore e quindi, tutto il materiale
naturalmente perduto nelle generalizzazioni e nella necessità di essere
immediato e comprensibile da tutti, viene compensato da alcune riflessioni
profonde e interessanti. A questo proposito trovo doveroso riportarvi, a titolo
di esempio, la pagina introduttiva al capitolo sull’ Illuminismo, vera analisi
di una società sempre uguale a se stessa ma
in cui è possibile trovare sprazzi di genialità.
Il capitolo sui
Lumi si intitola, Sia fatta Luce! E già questo titolo merita tutta la stima per
l’autore! Comincia così:
“In ogni epoca esistono persone che decidono di accettare e
rispettare un’interpretazione del mondo proposta da altri, siano essi i
genitori, gli antenati, i sacerdoti, i professori, o le autorità che governano.
Possiamo chiamarli, in senso lato “credenti”, poiché credono a ciò che
insegnano loro questi “venerabili” maestri. Il loro atteggiamento è simile a
quello dei bambini, i quali, se vogliono imparare come va il mondo, non hanno
altra scelta che credere a ciò che raccontano gli adulti. Finché siamo stati
bambini, eravamo tutti credenti: non avremmo potuto fare altrimenti. Quelli che
invece continuano ad essere “credenti” anche una volta cresciuti in certa
misura, scelgono di rimanere bambini per tutta la vita. E’ più comodo,
rassicurante e non ti procura problemi di alcun tipo.
Altre persone, al contrario, smettono di essere credenti
quando cominciano a farsi adulte. Decidono di pensare per conto proprio e di
mettere in discussione quello che hanno imparato invece di credere ciecamente a
tutto. Studiano la realtà, si attengono a ciò che l’esperienza dimostra, (…..)
, si fidano più dei propri ragionamenti che delle pur venerabili lezioni
altrui. A volte arrivano alle stesse conclusioni, ma ci arrivano perché loro
stessi sono stati capaci di dedurle. (…). In molti casi, invece, scoprono che
le vecchie credenze erano false. Spesso ciò procura loro dei problemi perché i
credenti cominciano a definirli “eretici” (…). Io li definirei semplicemente
“pensanti”. La battaglia delle idee, dunque, si scatena tra “credenti” e
“pensanti”.
Trovo che questo incipit sia geniale! Non perché abbia in se
concetti grandiosi e grandi verità! Ma proprio perché è semplice, immediato e
riesce ad arrivare al cuore di tutti.
Buona Lettura ;))
al liceo odiavo filosofia, ma per il semplice fatto che avevo un sacerdote ad insegnarla, e che ce l'ha fatta odiare a tutti. Quando ho studiato per l'abilitazione all'insegnamento, ho scoperto che poteva essere bellissima, su altri libri e fatta in un modo diverso. Dopo tanti anni i ricordi ormai cominciano ad offuscarsi, mi ci vorrebbe proprio un bel testo divulgativo per rinfrescarmi la memoria
RispondiEliminaHai ragione, è un incipit molto bello e vero. Mi incuriosisce questo libro.
RispondiEliminaUn abbraccio, Pat
Adoro la filosofia e trovo davvero magnifico l'incipit di questo capitolo sull'illuminismo. Interessante
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